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Instagram supera twitter come fonte di informazioni

Nei giorni scorsi è emersa una notizia che era in qualche modo attesa, visti i trend degli ultimi mesi: Instagram, il social network dedicato soprattutto alle immagini fotografiche e ai brevi video (in particolare attraverso le stories) ha superato Twitter come canale di informazione anche in Italia. A certificare questo passaggio è stata l’agenzia di stampa britannica Reuters, nel Digital News Record 2020.

I numeri dei principali social media nel mondo

Il sorpasso generale di Instagram su Twitter come numero complessivo di utenti era già avvenuto anni fa, e la distanza anzi continua ad aumentare tra i due social. Attualmente i dati sugli utenti dei social media nel mondo danno Facebook al primo posto con 2,4 miliardi di utenti; Youtube al secondo con 2 miliardi; il cinese WeChat con 1,5 miliardi e Instagram con 1 miliardo. Twitter si ferma attorno a 300 milioni di utenti attivi, dopo essere stato per anni e fino al 2015 il secondo social media dopo Facebook, in un panorama che comunque era molto meno “affollato” di quello attuale.

La prima impressione non è sempre quella corretta

A prima vista sarebbe facile estremizzare questi dati, traendone la convinzione che le immagini, spesso di tono leggero e frivolo, superino nell’interesse collettivo l’informazione, visto che Twitter mantiene ancora uno status di fonte primaria per avere notizie e commenti in tempo reale, tanto che i cinguettii di grandi protagonisti della vita politica, culturale, economica mondiale vengono quotidianamente ripresi e rilanciati dai media e dai telegiornali, a volte creando anche incidenti o suscitando dibattiti assai accesi (ha fatto molto discutere nelle ultime settimane lo scontro tra Donald Trump e Twitter per alcuni post del Presidente USA cancellati perché ritenuti di incitazione alla violenza). Ma pur se basata su fondamenta concrete, questa convinzione sarebbe superficiale e non corretta.

Il predominio social di Zuckerberg

Facebook e Instagram oggi fanno la parte del leone nei social, mettendo in mano a Mark Zuckerberg la fetta nettamente più grossa di questi media. Instagram infatti è stata acquisita da Facebook nel 2012, per 715 milioni di dollari. Se a questo aggiungiamo che sempre a Zuckerberg fa capo Whatsapp, il servizio di messaggistica istantanea con più di 1 miliardo di utenti attivi, acquisito nel 2014 per 19 miliardi di dollari, si arriva a un’impressionante “potenza di fuoco” da parte del gruppo di Menlo Park.

Instagram: un lungo e costante sviluppo

Instagram oggi è non solo molto più “grande”, ma anche profondamente diverso da quando fu lanciato nel 2010. E questo ne fa un interessante caso di studio nell’evoluzione dei social media. Dieci anni fa Instagram consentiva esclusivamente la pubblicazione di immagini in formato 1:1 per la larghezza di visualizzazione dell’iPhone al momento. Nasce dunque come piattaforma dedicata esclusivamente agli amanti della fotografia, a coloro che con un’immagine vogliono esprimere il loro stato d’animo o condividere con i propri amici l’ultima foto scattata nel tempo libero, o al lavoro o in casa propria. 

Viene visto dal pubblico come un social rivolto principalmente ai giovani, ma negli anni sono arrivate novità e cambiamenti che hanno modificato questa percezione iniziale. Il servizio aggiunge funzionalità di messaggistica, la possibilità di includere più immagini o video in un singolo post, nonché le “Storie”, per rispondere al concorrente Snapchat: gli utenti possono pubblicare foto e video su un feed sequenziale, con ogni post accessibile agli altri per 24 ore.

Evoluzione dei contenuti e degli utenti

La crescita costante di Instagram va incontro alla richiesta crescente da parte degli utenti di contenuti visuali, foto e video, ma oggi questa richiesta non esclude che il social sia anche uno strumento importante di informazione. Anzi: Instagram richiama sì un pubblico giovane, ma sempre più eterogeneo e ormai comprensivo anche di tanti utenti rientranti nella fascia dai 40 ai 50 anni. Negli ultimi anni c’è chi ha analizzato la “migrazione” degli utenti social, e da queste analisi è emerso che quelli che sceglievano di abbandonare Facebook confluivano poi molto spesso su Instagram.

Oggi Instagram è un importante strumento di comunicazione

Sono dati davvero interessanti quelli sull’uso dei social come fonti di informazione che emergono dallo studio della Reuters.
Dati che tengono conto anche del periodo di lockdown a causa del coronavirus, in cui la richiesta di contenuti digitali e informazioni è stata molto elevata. Risulta significativo che il sorpasso in Italia come fonte di informazione di Instagram su Twitter sia avvenuto proprio durante questo periodo. La ricerca indica inoltre che l’accesso alle notizie continua a diventare più distribuito.

Gli utenti di età compresa tra 18 e 24 anni (la cosiddetta generazione Z) hanno una connessione molto debole con siti Web tradizionali, e hanno il doppio delle probabilità di accedere alle notizie tramite i social media. In tutte le fasce d’età, l’uso di Instagram per le notizie è raddoppiato dal 2018.

Per fare qualche esempio “localizzato”, per l’accesso alle notizie su COVID-19 quasi la metà degli utenti in questa fascia di età in Argentina (49%) ha utilizzato Instagram, il 38% in Germania. Del resto tutti i grandi media hanno ormai attivato il proprio profilo Instagram (la stessa Reuters), in cui condividono immagini, news e stories.

Un social più “maturo” per un pubblico che cresce

Abbiamo visto come il pubblico di Instagram stia crescendo non solo in termini numerici, ma anche in termini anagrafici. Questo ha spinto e sostenuto l’evoluzione di Instagram, che anche sul piano dell’informazione ormai è in grado di essere una fonte attendibile e molto utilizzata.

Twitter, in questa sua fase di declino imboccata negli ultimi anni, probabilmente paga proprio l’essere rimasto eccessivamente alla sua formula originaria e di non aver saputo innovarsi.
Un indice importante di come il pubblico di Instagram sia oggi più eterogeneo e maturo (e quindi con maggiori capacità di spesa) ce lo danno anche gli investitori pubblicitari: a fine anno il gruppo Facebook registrerà una crescita dei ricavi pubblicitari a 31,43 miliardi di dollari, contro 29,95 miliardi nel 2019. Il traino dei risultati del gruppo però è la crescita di Instagram, su cui gli investitori hanno scelto di puntare già da tempo. I contenuti sponsorizzati, mirati e attentamente targettizzati, risultano su questo social infatti molto redditizi.

Una conferma trasversale: l’importanza della reputation sui social

Al di là dell’andamento di un social media rispetto ad un altro, questi dati evidenziano come essi siano fondamentali in termini di conoscenza e reputation anche dal punto di vista corporate.

Tenere monitorata la propria web reputation su questi canali diventa oggi non più un’opzione, ma una vera e propria esigenza. Pressline già da tempo offre un servizio mirato di Social Media Monitoring per la ricerca, la selezione e l’analisi dei contenuti e delle opinioni online (Mention) lasciate dagli utenti su tutte le tipologie di fonti in oltre 50 lingue differenti.

Uno strumento che è in grado di misurare la Web Reputation analizzando ogni singola Mention presente, e anche di desumere il valore economico della presenza online (EAV) di un brand attraverso un algoritmo che si basa su presupposti oggettivi e misurabili.

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