L’informazione che cambia, anche a Reggio Emilia
Spesso su queste pagine abbiamo parlato del periodo di trasformazione che già da alcuni anni sta vivendo il mondo dell’informazione, e in particolare delle difficoltà che stanno vivendo alcune testate storiche in particolare per la vendita dei formati cartacei. Questo tema ha coinvolto nel corso degli anni in modo molto concreto e tangibile anche la provincia di Reggio Emilia, con alcune testate che sono nate, a volte anche con grandi investimenti, per poi spegnersi o passare da una uscita quotidiana ad altre formule di distribuzione nel giro di pochi anni: da Ultime Notizie, al Giornale di Reggio, alla Voce di Reggio e l’Informazione.
La vendita della Gazzetta di Reggio
Ma due testate sembravano restare capisaldi difficili da scalfire: la Gazzetta di Reggio e Il Resto del Carlino Reggio Emilia. Sempre su queste pagine, abbiamo sottolineato come l’informazione locale subisse probabilmente in modo minore la concorrenza di altri media, e come, pur tra le difficoltà legate alla riduzione delle vendite e l’andamento altalenante del mercato pubblicitario, le testate locali più forti riuscissero ancora a chiudere i bilanci nel segno dell’utile.
Ora proprio la Gazzetta di Reggio è stata al centro di una nuova evoluzione che al momento non ha portato alcun cambiamento nel prodotto che è possibile trovare in edicola, ma che andrà valutato con attenzione nei prossimi mesi, in termini di qualità e pluralismo dell’informazione.
La scelta del Gruppo Gedi
L’ultimo proprietario della testata, il gruppo editoriale Gedi, ha infatti ceduto la Gazzetta di Reggio nell’ambito di un’operazione per la cessione del ramo d’azienda comprensivo anche di altre storiche testate: Il Tirreno, la Gazzetta di Modena, e La Nuova Ferrara. Ad acquisirle è stata la società Sae Srl, rappresentata da Alberto Leonardis.
Gedi è una società che attualmente è proprietà della Exor, quindi nell’orbita della famiglia Agnelli, ed è un editore molto forte: pubblica il quotidiano la Repubblica (con i suoi nove supplementi), il settimanale L’Espresso e, attraverso la controllata «Gedi News Network», La Stampa, Il Secolo XIX e altri quotidiani locali, oltre a numerosi periodici, giornali online e siti di informazione, tra cui HuffPost Italia. Il gruppo è anche proprietario di tre radio nazionali, Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o.
La scelta di spostarsi sull’informazione digitale
La cessione dei quotidiani locali, secondo i rumors, rientrerebbe nell’ambito di due obiettivi della Gedi: il primo è un possibile tentativo di scalata di altre testate nazionali, il secondo è una volontà di spostarsi con forza sul digitale e ridurre le pubblicazioni cartacee. La Sae Srl nella nota Gedi che ha annunciato la cessione della Gazzetta viene definita “la società che per affidabilità, progetti e intenzioni potrà offrire la miglior garanzia di continuità, rafforzamento e prestigio a testate che per storia e tradizione rappresentano una parte importante dell’editoria quotidiana, grazie al contributo di valore assicurato negli anni dai colleghi giornalisti e poligrafici”.
A rappresentarla è Alberto Leonardis, 54 enne imprenditore aquilano, che già nel 2016 aveva acquistato il quotidiano abruzzese Il Centro dal Gruppo Espresso, per poi rivenderlo nel 2019.
La situazione dei Centri stampa
In casa Gedi dopo la cessione delle testate si è aperto un altro tema, anche questo di grande interesse per il futuro della carta stampata. Ossia il ruolo di chi la stampa. L’uscita delle Gazzette di Modena, Reggio e Nuova Ferrara dal perimetro della divisione Nord ovest della Gedi sta infatti mettendo in dubbio il futuro dello storico centro stampa di Mantova e la sua tipografia, dove tutti questi giornali venivano stampati. Da anni lo stabilimento mantovano, che veniva definito come un esempio di modernità ed efficienza, garantiva la presenza nelle edicole di questi e altri quotidiani.
Il nodo della tenuta occupazionale e della qualità dell’informazione
Ora il suo futuro è incerto, così come una certa incertezza aleggia sulla tenuta occupazionale tanto del centro di Mantova che della Gazzetta di Reggio, dove ovviamente i giornalisti sono sul “chi vive”. Come accennato, si vedranno nei prossimi mesi eventuali cambiamenti al prodotto editoriale, ma nel frattempo non possiamo che augurare il nostro “in bocca al lupo” ai professionisti della Gazzetta, che è stata per tanti anni e auspichiamo resti sempre una voce giornalistica di grandissima importanza della provincia di Reggio.